La tappa conclusiva del tour mondiale dell’Amerigo Vespucci a Genova è stata l’occasione per un incontro in cui si sono confrontati il presidente di Confindustria Nautica, Piero Formenti con il Ministro del Turismo, Daniela Santanché. Al centro del dibattito il ruolo del comparto turistico legato alla nautica nella crescita economica nazionale. Il titolo dell’evento era “Il turismo nautico come risorsa per la crescita e lo sviluppo della Nazione”. Il Presidente della Regione Liguria, Marco Bucci, ha ricordato come il mare rappresenti una grande opportunità sia dal punto di vista economico sia occupazionale: “L’Italia – ha affermato – può diventare il cuore del Mediterraneo per tutto il diporto nautico”.
Il Presidente di Confindustria Nautica, Piero Formenti, ha sottolineato come la premessa di qualsiasi politica industriale sia la conoscenza dei dati: “Cassa Depositi e Prestiti evidenzia che dei 9,1 miliardi di export annuale della cantieristica navale italiana, il 47% è costituito da unità da diporto. Quindi, il fatto che la cantieristica da diporto rappresenti una massa critica pari a Fincantieri e tutto il suo universo è un elemento che deve diventare patrimonio comune e condiviso. La consapevolezza del valore che l’industria nautica è la prima milestone del Piano per la nautica che stiamo preparando per il Governo”.
Il Presidente di Confindustria Nautica ha poi ricordato che la nautica genera un importante indotto turistico. Gli 8,3 miliardi di fatturato dell’industria nautica diventano 22 con l’indotto e i servizi (oltre 220.000 occupati della filiera). “Le unità maggiori ogni anno spendono sul territorio mediamente il 10% del loro valore, mentre quelli minori generano una spesa di prossimità egualmente molto interessante, sia pure inferiore, considerando che mediamente un diportista spende sul territorio il doppio di un turista di terra (Osservatorio Nautico Nazionale). La barca è anche uno strumento che si inserisce perfettamente nelle politiche del Ministero del Turismo per sviluppare i flussi nelle aree del Paese meno sottoposte a fenomeni di pressione, deflazionando alcune specifiche zone caratterizzate da overtourism”, ha concluso Formenti, sottolineando la necessità di snellimenti normativi e burocratici.