In una camera iperbarica sul fondo del mare per quasi un mese: i sommozzatori impegnati nelle bonifiche belliche che accompagnano la realizzazione della Diga Foranea di Genova hanno vissuto per 28 giorni come astronauti nello spazio.
La Diga Foranea di Genova è una delle infrastrutture più complesse e ambiziose in corso di realizzazione in Italia. In ogni suo aspetto: per esempio le bonifiche belliche, che hanno spinto all’adozione di tecniche che vengono normalmente usate nelle situazioni più estreme. I fondali dove poggiano i cassoni raggiungono i 50 metri e una simile profondità non consentiva tempi di lavoro lunghi per i sommozzatori. Davanti a queste difficoltà con l’azienda specializzata Drafinsub di Genova si è adottata la soluzione dell‘immersione subacquea in saturazione iperbarica.
In pratica è stata calata una ampia camera iperbarica chiamata la navicella spaziale dove tre squadre di intervento hanno vissuto per 28 giorni. Al momento del proprio turno una squadra di due sommozzatori raggiungeva il fondale marino con una campana di immersione la cui pressione è la stessa della camera iperbarica. Quindi ognuno di loro svolgeva il lavoro alternandosi per otto ore consecutive fuori dalla camera iperbarica. Questa tecnica si chiama immersione subacquea in saturazione. La squadra di sub si trova infatti in mezzo ad una miscela di gas di elio e ossigeno (al 3%). Durante le pause i sommozzatori vivono all’interno della camera iperbarica, un vero appartamento dove si mangia e si dorme, si sta insieme. Al termine di 25 giorni di attività la squadra si deve recare in una apposita camera di decompressione per tre giorni prima di poter affrontare l’aria aperta. Il tutto sotto costante controllo medico.
Il progetto, infrastruttura chiave per il futuro del porto della città ligure, è realizzato dal consorzio PerGenova Breakwater guidato da Webuild per conto dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale.
All’opera ci sono contemporaneamente circa 450 persone, di cui 150 direttamente in mare aperto. Al momento è stata completata la posa del settimo cassone superando le complessità legate alle condizioni meteo. Ma oltre alla posa dei cassoni, vengono portate avanti le attività di consolidamento dei fondali con la realizzazione di oltre 19.200 colonne di ghiaia sommerse, che risulteranno fondamentali per la stabilità della diga. Inoltre procedono i lavori di dragaggio del fondale che che permetteranno di approfondire il canale di accesso al porto, consentendo a opera ultimata l’ingresso anche alle navi con maggiore pescaggio. I materiali recuperati da questa attività verranno impiegati poi per la realizzazione dei cassoni in un’ottica di economia circolare.
Dal punto di vista ingegneristico questa infrastruttura si poggerà su fondali a 50 metri di profondità e avrà una lunghezza di seimila metri. Per il basamento è previsto l’utilizzo di sette milioni di tonnellate di materiale roccioso, sopra i quali saranno posti elementi in cemento armato. Quindi per i primi 4000 metri della diga è previsto che siano posti 90 cassoni cellulari che misurano ognuno 33 metri di altezza e 35 metri di larghezza più 67 metri di lunghezza. I lavori si sviluppano in due fasi, la conclusione della prima che garantirà il nuovo ingresso da Levante da oltre 300 metri è previsto per il 2026. Mentre la seconda fase vedrà la fine nel 2030 con l’ampliamento del canale di Sampierdarena.
La nuova Diga Foranea di Genova, è un’infrastruttura unica che servirà a proteggere il porto dal moto ondoso e di accrescere il transito in sicurezza delle grandi navi portacontainer e delle navi da crociera. Alla conclusione dei lavori, il porto di Genova potrà ospitare anche le grandi navi portacontainer da 400 metri di lunghezza e 60 metri di larghezza diventando quindi un’alternativa per l’arrivo delle merci rispetto all’approdo presso il porto di Rotterdam. Ma anche permetterà l’approdo nel capoluogo ligure delle navi da crociera World Class ponendolo quindi in concorrenza con i maggiori porti europei.